Caricamento in corso
×

Ottobre intenso per la Corale Cristo Re

Ottobre intenso per la Corale Cristo Re

Ottobre è il mese in cui la Corale Cristo Re riprende con più vigore gli impegni liturgici dopo la pausa estiva ed in cui organizza la ormai consueta Rassegna Corale. Giunta ormai alla settima edizione si inserisce nel calendario degli eventi per la solennità del Cristo Re, festività sentita e partecipata dalla comunità di Numana. Nel Santuario del Crocifisso sono stati ospitati quest’anno 2 cori provenienti da Umbertide e da San Benedetto del Tronto. La corale cittadina “Chorus Fractae Ebe Igi” fondata nel 1998, che prende il nome da una violinista di Umbertide di grandi doti musicali, scomparsa giovanissima. È diretta dal   M° Paolo   Fiorucci ed accompagnata al piano da Lorenzo Tosi. Secondo ospite la Corale Polifonica “RIVIERA DELLE PALME” che si è costituita nel 2000 a San Benedetto del Tronto, diretta dal M° Fabrizio Urbanelli, accompagnata alla tastiera da Mara Camela ed alla chitarra da Stefano Almonte Lalli. La Corale Cristo Re, diretta dal Maestro Alex Chellumbrun, ha dato il via alla serata con una breve esibizione di benvenuto. A seguire, dopo la presentazione di una selezione del proprio repertorio da parte di ciascuno dei 2 ospiti, si è assistito al gran finale a cori riuniti con l’Ave Verum di Mozart. L’evento è stato un tributo al canto ed una celebrazione del Cristo Re, ma anche un invito a prendere atto che, solo con la socialità e lo spirito di squadra, abbiamo la possibilità di elevarci e crescere.

A novembre la Corale Cristo Re è stata ospite dei Frati cappuccini di Recanati, dove ha avuto l’onore di allietare con il canto la ripresa di una tradizione antichissima (1737) voluta dalla famiglia Leopardi e che si rinnoverà ogni anno nella seconda domenica di novembre.  Oggetto di culto un quadro custodito nel convento dei Cappuccini a Montemorello, nella cappella che appartiene alla famiglia. Un dipinto che raffigura la Madonna, nota ai Recanatesi come la “Madonna della braciola”, perché in occasione della ricorrenza i Leopardi aprivano la loro casa per un pranzo a cui partecipavano le autorità civili e religiose, mentre tramite i frati cappuccini i conti regalavano generi alimentari ai meno abbienti della città, tra cui appunto una braciola. La tradizione del quartiere di Montemorello, che si era interrotta nel dopoguerra, è stata ripresa in questo novembre proprio per volontà degli abitanti del quartiere della piazzetta del sabato del villaggio sul quale affacciano l’imponente palazzo e la casa di Silvia.

Commento all'articolo