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Nuova veste grafica della Rivista Il Cantar Bene

Nuova veste grafica della Rivista Il Cantar Bene

La Redazione del Cantar Bene ha il piacere di comunicare che dal prossimo numero del mese di febbraio 2025, la rivista avrà una nuova veste grafica e un sito internet appositamente dedicato, grazie alla collaborazione di Emanuele Ferrarini. Nel sito sarà possibile, per ogni coro, inserire direttamente i propri articoli cronaca e gli eventi corali programmati. Ci piace ricordare la nascita della rivista, in particolare che il titolo fu ripreso da una frase del libro Il Cortigiano di Baldassar Castiglione, attivo alla corte dei Montefeltro a Urbino, nel periodo umanistico rinascimentale. Nell’immaginaria finzione di un gioco di società colto, illustri invitati dell’epoca dovevano formar con parole un perfetto cortigiano:

Bella musica parmi il cantar bene a libro sicuramente e con bella maniera; ma ancor molto piú il cantare alla viola perché tutta la dolcezza consiste quasi in un solo e con molto maggior attenzion si nota ed intende il bel modo e l’aria. Ma sopra tutto parmi gratissimo il cantare alla viola per recitare; il che tanto di venustà ed efficacia aggiunge alle parole, che è gran maraviglia.

Pertanto si deduce da questa frase che il Recitar cantando dell’Antica Grecia non sia stato riscoperto in età moderna dalla Camerata de’ Bardi a Firenze, ma nella nostra regione, ad Urbino 80 anni prima, tra la fine quattrocento e l’inizio del cinquecento, quando i frottolisti di Mantova, attivi anche a Ferrara e Urbino, avevano trasformato le frottole polifoniche in frottole monodiche, facendo cantare ad un solista la parte superiore e a tre strumenti ad arco le altre tre parti polifoniche. Spesso le tre parti erano eseguite dal liuto con la prassi dell’intavolatura. La monodia accompagnata era la forma più adatta a risaltare le parti dialogiche del teatro cantato e il primo a sostenerlo fu proprio Baldassar Castiglione, grazie ai frottolisti Marchetto Cara, Michele Pesenti, Bartolomeo Tromboncino e Serafino dell’Aquilano che avevano usato frottole polifoniche per le parti narrative e frottole monodiche per le parti dialogiche in una seconda rappresentazione dell’Orfeo del Poliziano alla corte di Isabella d’Este a Mantova.

Il titolo della rivista identifica e caratterizza la musica prodotta nella nostra terra marchigiana e allo stesso tempo stimola i cori iscritti all’ARCOM al Cantar Bene.

Musica alla corte dei Montefeltro

Bella gerit – Anonimo XV s.

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