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Il Quem quaeretis all’origine del Dramma Liturgico

Il Quem quaeretis all’origine del Dramma Liturgico

Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente non si hanno più notizie di spettacoli o di
teatri a Roma. L’ultimo spettacolo documentato che segue i canoni antichi è del 467 – 476 d.C.
Durante il primo Medioevo il Teatro subì un lungo periodo di pausa a causa delle restrizioni
della Chiesa verso le forme profane, ma fu proprio la Chiesa a reintrodurre forme teatrali su
testi sacri alla fine del primo millennio. Nel 920 d. C. in Francia, all’interno dell’Abbazia di S.
Marziale di Limoges, nacque una forma di dialogo cantato, inserito nella Messa della notte di

Pasqua, per raffigurare l’episodio delle tre Marie che si recano al sepolcro di Cristo, dove trovano
l’angelo che chiede loro: Quem qaeretis in sepulchro? Cosa cercate nel sepolcro? E’ un dialogo
in quattro versi, che di norma viene recitato durante l’introito della messa di Pasqua, in cui tre
sacerdoti che interpretano le tre Marie s’incontrano con un quarto che, fermo accanto all’altare,
sostiene il ruolo dell’angelo. Nel 980 d. C. nell’Abbazia di Winchester in Inghilterra, il dialogo del Quem qaeretis venne inserito per la prima volta, in un dramma liturgico, una forma teatrale cantata, costruita su vicende sacre ispirate alla Resurrezione che si svolgevano all’interno della chiesa sull’altare o sui sagrati che diventavano dei veri palcoscenici. Nel 1000 I drammi liturgici si diffusero anche in Germania e nel 1100 in Francia. Durante la seconda metà del 1200 si sviluppò in Umbria la lauda drammatica o lauda dialogica, basata sulla forma trovadorica della Ballata. Tale rappresentazione racchiudeva in sé già tutte le caratteristiche di uno spettacolo teatrale con attori, costumi e musiche. Il precursore della forma dialogica che porterà alla nascita della lauda drammatica fu Jacopone da Todi (1230-1306). La sua lauda drammatica più celebre fu la Donna de Paradiso (o Pianto di Maria sotto la Croce). La lauda drammatica veniva eseguita in volgare umbro marchigiano e si evolse successivamente a Firenze nelle Sacre Rappresentazioni, forme teatrali sacre che si svolgevano all’interno delle chiese o sui sagrati in lingua greca, latina o in volgare, molte delle quali musicate e che venivano cantate dagli attori in forma declamata. In Spagna nello stesso periodo si diffusero forme simili come le Cantigas de Sancta Maria. Le sacre rappresentazioni sono state eseguite a Firenze e in altre città italiane dal 1300 fino a fine 1400.

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